Settembre, mese di bilanci (e di bilancia).
Settembre, mese di fine estate, mese di revisione, mese inquisitore.
Settembre, come Gennaio, è un mese di confine e quante volte l’ho fatto diventare una pagella o un grafico sulle mie prestazioni estive! Quante volte ho avuto l’impressione di esserci arrivata rotolando dal caldo estivo, con la sensazione di aver vissuto un’estate intermittente: a tratti bella ma faticosa (nelle vacanze da sola con il mio bimbo), a tratti libera ma in apnea (quando G non era con me).
Ma si può vivere con questi alti e bassi?! Ma davvero mi devo accontentare di vivere sulle montagne russe?
Possibile che l’AVERE una famiglia piccina picciò, definisca il mio ESSERE in questo modo?
Possibile che le mie attese (sulla vita, su me stessa, sugli altri), si trasformino a poco a poco in pretese, diventando illusioni e poi delusioni?
Possibile che la mia sana aspirazione a vivere il presente, si traduca poi spesso in accettazione passiva delle cose che accadono, come se avessi deciso a priori di abbassare l’asticella dei miei desideri per non osare troppo?
‘‘Accettiamo l’amore che pensiamo di meritare’’
diceva l’attore del film ‘‘Noi siamo Infinito’’
Che tradotto nella mia vita (e chissà, forse anche nella tua), significa che non accogliamo il presente, come in un abbraccio di gioia, ma lo assumiamo come un’amara medicina che ci convinciamo di dover prendere come cura alla nostra vita (o ai nostri sbagli, o alle nostre illusioni).
E allora, vivendo come chi può campare solo di elemosina, mi troverò davanti solo due possibilità:
Arrabbiarmi con la ‘‘società’’ per questa disparità di' ‘‘ricchezza’’
( e quindi trovare colpevoli a destra e a manca, nutrire il mio vittimismo fino all’obesità, rinchiudermi nel mio orticello mettendo il mio cuore al sicuro dentro uno scrigno. Col doppio lucchetto. In fondo a un pozzo e con gli alligatori intorno. Così nessuno mi farà più soffrire. E’ certo)
Oppure posso fare come quella donna cananea dei vangeli che mangia le briciole cadute dalla tavola dei padroni. Posso accontentarmi non come esercizio di gratitudine, ma come sanzione verso me stessa e gli errori commessi.
Io a questo Settembre voglio affacciarmi diversamente.
Innanzitutto la lista dei buoni propositi la butto.
La brucio proprio guarda.
Preferisco prendermi un impegno di obbedienza con me stessa e dirmi ogni mattina:
‘‘Ok Sibilla, anche oggi ci sei e hai un nuovo giorno davanti: rispondi a tutte le domande che incontrerai oggi, indossa il tuo sorriso, non scordarti del rossetto nè della tua anima e, per favore, abbi cura anche della donna che sei’’.