HO APERTO LA FINESTRA

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Un sabato pomeriggio ho aperto la finestra.

Non di casa mia.

Ma di me.

C’era troppa nebbia dentro e troppo sole fuori.: aprire la finestra era l’unica cosa da fare.

Sono uscita nei prati delle mie parti, là dove c’è quella casa bellissima, dopo aver deciso di portare con me solo ciò che mi avrebbe aiutata dal liberarmi da quella nebbia. Da quella pesante umidità che a volte ti infradicia il cuore quando ‘‘è il weekend che non tocca a te’’.

E allora ho lasciato il mio telefono sul tavolo, abbandonato con la sua immobilità ansiosa di ricevere un qualche segnale dal mondo.

E ho portato con me il mio cane e la sua coda allegra e vivace.

E’ incredibile quanto spazio si possa avere dentro se si fa un bel respiro: aldilà degli organi, del sangue, delle ossa e dei muscoli, si può contenere tutto l’universo, sentirlo illuminarci da dentro, completarsi.

…La nostra anima eccedente…

Ho pensato che i sorrisi sono il riflesso del sole quando l’uomo trova il coraggio di berne un po’.

Non è mica facile fare uscire la nebbia.

Non è mica facile bersi un po’ di sole.

Quando la luce comincia a dissolvere quella grigia umidità, cominci a rivedere tutte le cose (non devi immaginarle più) e cominci, a tratti, a poterle vedere dall’alto.

Come su una mongolfiera.

I giorni piccoli piccoli, laggiù, con tutti quei cespugli di problemi, con tutti quei sentieri di scelte, con le salite e le discese che dal cielo sono tutte pianure…

E il mio cane che si ferma e porta il suo nasone umido contro il vento.

Lo annusa.

Quanto è bello quando fa così!

Sorrido.

E mi viene da pensare ai rapporti. E all’ Amore.

[in ricordo del mio amico: L’amore ha tante forme e a volte è peloso e scodinzola]