RICOMINCIARE

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RICOMINCIARE.

Da zero. ( quando la casa che hai costruito non poggia sulla roccia, ma sulla sabbia e tocca ripartire dall'inizio. game over.)

Da me. (quando finalmente smetto di chiedermi il perchè di tante situazioni e decido di occuparmi del ''per chi'')

Ogni volta davanti a mio figlio. (quando mi stupisce, mi spiazza, mi sfida o mi interroga con i suoi dubbi, le sue fragilità, i suo cangianti bisogni e desideri)

Ricominciare è sempre un atto d'amore. Per la vita, per me, per mio figlio.

E' una sfida a accogliere il futuro non come destino, ma come promessa.

Ricominciare è un'arte, come dice bene il libro di Fabio Rosini. E un'allenamento centrifugo per uscire da me, dalle mie visioni limitanti, dalle gabbie che mi costruisco per sentirmi al sicuro (ma che sempre gabbie sono) come ad esempio il dirmi ''sono sempre la stessa'', ''la realtà è questa e non può essere diversa'', ''o bianco o nero''.

Ricominciare è un atto di umiltà verso ciò che accade, perché è troppo più grande di me e tante volte non lo capisco. Ma ho visto che se decido ''contro ogni speranza'' di andare avanti, sperimento che anche un male a volte conduce a un bene e che un bene riconosciuto, cioè la mia gratitudine, poi porta al Meglio, ovvero alla mia felicità.

Essere una mamma single è stata ed è una grandissima opportunità per affinare l'arte di ricominciare e se sono onesta con me stessa, molte delle difficoltà che, volente o nolente, ho dovuto affrontare, mi hanno resa una persona migliore, cioè più consapevole, umile nei confronti della vita e benevolente con i limiti miei e altrui.

Ti racconto questa storia.

G ha quasi 7 anni e ne aveva appena 2 quando ha iniziato a ''dormire fuori'' senza la mamma, ma col babbo e i nonni. Anche per una settimana intera durante le vacanze.

MAI AVUTO PROBLEMI.

Mai un cenno di nostalgia (da parte sua!!!) Sempre una grande (e incredibile) capacità di adattarsi e di cogliere il meglio, anche quando i rapporti fra me e suo padre erano molto (molto!) tesi.

Perciò HO PENSATO

- che G potesse incontrare diverse difficoltà, ma non quella di dormire senza di me

- che il distacco sereno era acquisito

-che sarebbe stato così PER SEMPRE

E INVECE qualche giorno fa, dopo 2 giorni di mare con babbo e nonni, ricevo una telefonata alle 1 di notte: ''G piange disperato. Gli manchi e vuole tornare a casa''

ECCO CHE LA REALTÀ non era più quella dei miei pensieri e di questi 4 anni di separazione...Ecco che le certezze che stavolta avevo proiettato su mio figlio se n'erano allegramente andate a farsi friggere e che nel bel mezzo di una notte mi ritrovavo a fare i conti con la solita verità delle cose: niente è immobile. Ognuno è un mistero. Nessuno è immune dai ribaltamenti che la vita ti mette davanti. Mi sono detta che proprio quel momento di sconforto (mio, di Gabriele, probabilmente anche di suo padre) poteva essere un'altra occasione di ricominciare.

ALLORA HO FATTO UNA COSA... NUOVA!

''Perchè G sta male? Perchè ora? Che sarà successo? ''

Chissenefrega dei perché e delle mie paranoie o pregiudizi (su me, su lui, su suo padre)!

Voglio ricominciare con il Per Chi!

Per G! E per il Meglio!

Ho pensato che era un Bene andare a prenderlo, ma sarebbe stato Meglio andare da loro (non solo da lui, ma anche dal padre, dalla sua compagna e dai nonni) e poi dare a G la scelta di tornare o meno.

Ho pensato che era un Bene che io e suo padre fossimo riusciti ad avere una telefonata da genitori quella notte, ma sarebbe stato Meglio provare ad esserlo in presenza, ognuno con le vite che ha.

E' stato bello (e impensato) trascorrere un giorno al mare tutti insieme.

Io mi sentivo libera e felice. G era al settimo cielo. Suo padre rideva e sia i nonni che la nuova compagna sono stati accoglienti e sereni.

Non so che cosa abbia significato questa giornata per il padre e la famiglia di G. Non deve riguardarmi.

Io ho imparato che si può sempre ricominciare. Anche dopo anni di litigi o silenzi.

Ho imparato che è sempre possibile l'Amore (perché amare non significa cuoricini e zucchero, ma significa uscire verso l'altro).

Ho imparato che anche se certe situazioni non si possono cambiare (io e il babbo di G non possiamo essere una coppia), possiamo cambiare il modo in cui vivere quelle stesse situazioni.

Non avrei mai pensato di essere in grado di fare un passo del genere, non l'avrei mai immaginato e già solo qualche settimana fa sarebbe stato impossibile compierlo. Ma quando la realtà si impone con una fantasia maggiore della tua, sei hai il coraggio di accoglierla, potrai accorgerti che davvero l'amore fa nuove tutte le cose.

Cosa accadrà adesso? Non lo so davvero! Ma quella crisi notturna di G, quella sua prima e inaspettata fragilità, ci ha indicato una strada.

Sta sempre a noi decidere se e come percorrerla. Ma so che in fondo anche a questo sentiero, io sarò ancora una volta grata per l’occasione di aver vissuto Più FORTE DI ME.