Mi ricordo di quando non riuscivo a dormire la notte.
I pensieri si accavallavano nella mia mente in una nebbia così densa e rumorosa che avrei voluto davvero avere il potere di staccarmi la testa e metterla sul comodino.
Accanto al telefono.
Magari a ricaricarsi.
Per permettere a me di chiudere con tutto: le mie paure sul futuro, la mia angoscia per come da sola avrei gestito tutto, la delusione rispetto alla mia relazione, i sensi di colpa per mio figlio, al quale mi pareva di aver rubato l'infanzia e la serenità.
Il caos fuori e dentro di me.
Mille problemi di ogni ordine e grado. E una testa troppo piccola per contenerli tutti.
.......
Ciò che mi ha salvata a un certo punto è stato incontrare la preghiera che ti ho condiviso:
ragionare per priorità,
discernere su cosa potevo avere il controllo e cosa no,
decidere di non combattere il Male ma di nutrire il Bene.
Riprendi il controllo della tua vita: puoi disinnescare il pilota automatico e decidere ora di imboccare la direzione della felicità.